Genny Petrotta (nata nel 1990) è un’artista arbëreshë italiana con base a Palermo. La sua ricerca artistica intreccia riflessioni poetiche sull’identità, intrecciando storie minori e immaginari collettivi.
Brinjë më Brinjë (Rib to Rib) è un progetto che esplora la storia stratificata dei Burrnesha, travestiti da donna a uomo socialmente riconosciuti provenienti dai Balcani, in particolare formalizzati nel Kanun, il codice consuetudinario albanese. Utilizzando Amleto come cornice poetica, l’opera decostruisce le rappresentazioni esotizzate perpetuate dai media occidentali, aprendo uno spazio rituale per la riflessione su potere, genere e identità.

L’opera rappresenta la prima fase di un progetto più ampio che porterà alla produzione di un film. In questa fase iniziale, assume la forma di un’installazione video multicanale sviluppata durante una residenza a Vila 31, l’ex residenza di Enver Hoxha a Tirana. Il canale principale mette in dialogo lo sguardo di Drande – una Burrnesha di Shëngjin – con gesti arcaici e dimensioni dell’inconscio, muovendosi attraverso gli spazi della villa. Nel seminterrato, la performer Gloria Dorliguzzo rievoca il Gjama e Burrave, un antico rito funebre maschile un tempo proibito sotto il regime comunista.

La composizione sonora intreccia la versione riscritta di Amelia Rosselli del monologo di Amleto – tradotto in albanese da Ledia Dushi – con i versi poetici della stessa Dushi , dando voce a un mantra collettivo. L’opera evoca un sonno inquieto condiviso, uno stato liminale in cui ogni corpo diventa una soglia.
Brinjë më Brinjë (Rib to Rib) è stato presentato in anteprima a Vila 31 a Tirana x ArtExplora — dopo una residenza di tre mesi — come installazione video, ed è stato selezionato come vincitore di FONDO, un progetto di Santarcangelo dei Teatri.